Mario Borrelli

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giovedì, 25 apr 2024 ore 23:50

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Mario Borrelli

nato nel 1957 a Giffoni Sei Casali dove il papà si era sposato e svolgeva l'incarico di medico condotto, professione che i Borrelli esercitano da almeno tre generazioni.

Sposato con Giulia, è padre di tre bambine: Silvia, Francesca e Sofia. Tra le sue passioni ci sono le buone letture e il calcio. "L'ho anche praticato con discreti risultati, da ragazzo, quando frequentavo l'Istituto dei Salesiani al Carmine. Da sempre tifo per la Salernitana ed ogni tanto indosso anche i pantaloncini per scendere in campo, però preferisco dedicare la domenica, unico giorno libero, alla famiglia".

Laureato in Medicina e Chirurgia a 25 anni, presso la Facoltà di Napoli,  specializzato in Chirurgia maxillo facciale: uno dei primi in Campania. "La professione del medico è di per sè una missione, nella mia famiglia lo è doppiamente. Mio nonno, Mario, era stato medico di base. Mio padre è stato mutualista fino alla pensione. E ancora: mia sorella è medico, mio zio e mio cugino, Renato, pure. Decido, nostante il diploma di specializzazione, di fare il medico di famiglia anch'io. Tre generazioni di mutualisti: credo che a livello nazionale ci siano pochi altri esempi. Mi interessa il contatto con la gente, non ho mai sviluppato una particolare propensione per atteggiamenti da 'luminare' o altre amenità del genere".

"Anni settanta: alla parrocchia del Sacro Cuore comincio a frequentare i francescani della Chiesa alla ferrovia; incontro un frate, padre Emanuele, al quale confesso subito di sentirmi 'un cattolico di sinistra'. Avevo letto da poco un bellissimo saggio di Alberto Cavallari, 'Il Vaticano che cambia', in cui l'ex direttore del Corriere della Sera aveva tracciato una linea di confine netta tra i cardinali cosiddetti 'conservatori' e quelli 'progressisti'. Questi ultimi mi avevano convinto di più. Ma padre Emanuele smorzò i miei entusiasmi: la distinzione tra destra e sinistra per i cattolici non ha senso, i valori fondamentali del Cristianesimo o li rispetti o non li rispetti". Ecco spiegato il Tau del simbolo elettorale.

"La regola del Poverello d'Assisi mi ha impartito un precetto fondamentale: se vuoi fare qualcosa abbi il coraggio di esporti, di farla in prima persona senza delegare altri. E' un insegnamento a cui devo moltissimo, praticamente tutta la mia vita, privata e politica".

Nel 1990 approda in Consiglio Comunale. Un altro record di famiglia: da 27 anni nell'Assemblea di palazzo di città c'è un Borrelli, "visto che ho ricevuto il testimone direttamente da mio padre, che è stato anche sindaco di Salerno, quando mi siedo tra i banchi del Salone dei Marmi non posso nascondere l'emozione".

Nel 1993 viene riconfermato al Consiglio Comunale, sempre nell'area politica centrista, dove ottiene una rielezione nel 1997.

Nel 2001, sfiduciato di fronte alla estrema conflittualità ed alle alchimie politiche dell'area centrista, che non rispondevano più ai valori fondamentali del Cristianesimo, decide di presentarsi all'elettorato con una propria lista civica: Centro Cristiano Popolare Europeo. La lista ottiene un lusinghiero successo raggiungendo pur senza apparentamenti, il 2,8% dei consensi.

Oggi, forte di quella esperienza e senza mai abbandonare l'impegno politico, decide di riproporre la propria candidatura, aggregando alla collaudata Lista Centro Cristiano Popolare Europeo, gli amici dell'UCI, Unione Cattolica Italiana.

"Sono le liste civiche, a livello locale, a rappresentare la vera nuova forza della democrazia diretta che ormai rifugge dagli apparati di partito e dalle scelte imposte sia di carattere politico sia di persone da eleggere a scatola chiusa" dice il dottor Borrelli" Ed è questo il motivo di un rinnovato impegno nella politica locale dove la distinzione migliore non è quella ideologica e partitica ma quella basata sulle effettive esperienze degli Amministratori e sulla loro capacità di operare per il bene comune di tutti i cittadini".